Linfoma Non Hodgkin

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Cos’è il Linfoma non Hodgkin?

 Il Linfoma non Hodgkin (LNH) è una malattia neoplastica maligna dei linfociti e dei loro precursori.1

Con tale termine intendiamo un ampio gruppo di differenti malattie classificate in base all’appartenenza al gruppo  linfocitario (B o T) e in base allo stadio maturativo del linfocita.1 Nel 2008 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato la versione della classificazione dei linfomi che è attualmente la più seguita da clinici e patologi in tutto il mondo e che è stata aggiornata nel gennaio 2017 con l’introduzione di ulteriori sottotipi.2

Tipi di linfoma non Hodgkin

 

 I LNH rappresentano appunto una categoria di oltre 40 tipi di linfomi diversi, notevolmente eterogenei dal punto di vista biologico e clinico-prognostico.3 In base alla storia naturale della malattia i LNH si dividono in aggressivi (alta velocità di replicazione, con decorso rapido e acuto e breve sopravvivenza se non trattati) e indolenti (bassa velocità di replicazione, con decorso cronico e sopravvivenze valutabili in anni, talvolta anche se non curati) e possono essere formati da linfociti B oppure linfociti T.1

Oltre il 90% di questi linfomi è a fenotipo B e i più diffusi sono il linfoma follicolare e il linfoma B a grandi cellule.1

Dal punto di vista epidemiologico, i linfomi non-Hodgkin rappresentano circa il 4% di tutti i tumori. 1

Chi sviluppa il linfoma non Hodgkin?

 

 In Italia nel 2014 sono stati stimati 12.800 nuovi casi con una incidenza di 10-18 casi/100.000 abitanti/anno e trend sostanzialmente stabile.4

La stima della sopravvivenza a 5 anni (riferita ad un periodo che va dal 2005 al 2007) è del 63% per il sesso maschile e 67% per il sesso femminile.4

I LNH sono più frequenti nei paesi sviluppati con un’incidenza che aumenta in maniera esponenziale con l’età, anche se in modo differenziato per le varie categorie di linfoma.1

Screening, identificazione e diagnosi

 

 La presentazione clinica dei linfomi  è molto variabile e subdola, solitamente si manifestano con linfonodi ingrossati, di consistenza dura, non mobile sui piani, (quindi quando si palpa non si muove sotto le dita) e non doloranti, ma talvolta sono presenti esclusivamente masse profonde che danno segno di loro per compressione ad altri organi o strutture vasali.1

Solo nel 40% dei pazienti sono presenti anche dimagramento, persistente, febbre superiore a 38° e sudorazione profusa notturna.1

Per i sintomi sopra indicati vanno escluse altre cause come  infezioni virali (Mononucleosi), opportunistiche (Toxoplasmosi) o infiammatorie che possono falsamente far pensare a un Linfoma.5

 

La diagnosi è sempre istologica (prelievo integrale o di parte di un linfonodo) e permette di eseguire una corretta caratterizzazione all’interno dei diversi sottotipi attraverso esami di immunoistochimica (colorazione attraverso anticorpi) e analisi molecolari (eseguite sul DNA della cellula malata).6

Effettuata la diagnosi istologica, la stadiazione del linfoma passa attraverso l’esecuzione di un approfondito esame fisico e di esami strumentali quali TAC o RMN e PET, volti a valutare l’estensione della malattia all’interno del sistema linfatico o in sedi extranodali. 6

Viene effettuata anche una biopsia osteomidollare (BOM) per valutare l’eventuale interessamento di questo distretto.7

 

La scelta del trattamento più adatto per il LNH dipende da diversi fattori come per esempio lo stadio e il tipo di malattia, l'età del paziente e le sue condizioni di salute generali.6

Gli schemi standard per la terapia comprendono in genere una combinazione di farmaci biologici e chemioterapia con azione tossica sulle cellule tumorali. Gli schemi utilizzati vengono in genere descritti con le iniziali dei nomi dei farmaci (ad esempio: CHOP, MACOP-B, VACOP-B, HyperCVAD,EPOCH, DA-EPOCH). A questi trattamenti può essere associata anche la radioterapia. 6, 7, 8

Complessivamente la probabilità di risposta alla terapia di prima linea è elevata ma molto variabile sulla base di caratteristiche legate sia alla malattia che al paziente.9

 

Linee guida per i pazienti

Vista l'eterogeneità della malattia linfomatosa, gli specialisti basano le loro scelte terapeutiche sulle linee guida ESMO (Società Europea di ricerca sul cancro) o NCCN (Società Americana di ricerca sul cancro) che descrivono nel dettaglio i trattamenti disponibili e forniscono raccomandazioni su come utilizzarli.8

Inoltre è possibile consultare, attraverso il sito della Fondazione Italiana Linfomi (FIL) e attraverso il sito internazionale ClinicalTrials, gli  studi clinici attualmente in corso per valutare l'efficacia di nuovi farmaci o schemi di terapia.

 

Per ulteriori informazioni sulla terapia e sui protocolli attivi

Glossario

Referenze

  1. Tura e M. Baccarani. Corso di malattie del sangue e degli organi emolinfopoietici. Esculapio, 2011.
  2. Linee guida linfomi. Accessed April 2017.
  3. Start oncology. I linfomi non-Hodgkin. Accessed April 2017.
  4. «I numeri del cancro 2014», 2014. Accessed March 2017.
  5. AMS onlus. Il linfoma di Hodgkin. Accessed April 2017.
  6. Linfoma Non-Hodgkin. Accessed March 2017
  7. Linfoma non Hodgkin. Accessed April 2017
  8. Linee guida. Accessed April 2017
  9. Università di Bologna. Linfomi non Hodking. Accessed April 2017